Persone sole, rifugiati, disabili, badanti e lavoratori in nero sono le fasce più esposte alla povertà dovuta al Coronavirus. Una crisi che si sta innescando, e che ha ripercussioni anche su famiglie giovani e italiane, quelli con il lavoro instabile e e precario, senza tutele, finiti fuori dal circuito produttivo proprio per colpa della crisi economica da Covid.
Gli aumenti
Il polso della situazione si respira negli Empori della Caritas di Perugia – Città della Pieve. I dati qui non mentono e restituiscono il quadro della fragilità presente in Umbria. Solo negli ultimi due mesi, a Perugia, gli accessi all’Emporio della Solidarietà sono aumentati del 35 per cento. “Tutte persone – spiega il direttore della Caritas diocesana Giancarlo Pecetti – bisognose perché senza lavoro. Basti pensare che solo all’Emporio le famiglie fruitrici a settimana sono passate dalle 480, del periodo precedente al Covid-19, alle attuali 650″.
“Si prevede un’ulteriore incremento di queste famiglie per la loro precaria situazione economica qualora non dovessero ritornare al lavoro o non ricevere in tempi brevi i contributi statali previsti per fronteggiare quest’emergenza. Non è escluso – conclude il direttore Caritas – che in futuro ci troveremo dinanzi ad ulteriori richieste di aiuto a causa degli sfratti per morosità“.